Rassegna Stampa - Malaspina Giuseppe

Marcia - Atletica Leggera
Malaspina Giuseppe
Malaspina Giuseppe
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Rassegna Stampa
Mese? Anno 1935
**La giornata romana su strada**
**Malaspina regola Andreini e Cressevich nella marcia**
**Le due prove**
La gara di marcia – che per disposizione organizzativa si è svolta su 19.400 di percorso – ci dà un motivo di rilievo particolarmente notevole: la severità e l’obiettività dei giudici che, per esternare la necessità di disciplinare al massimo questa attività, sono stati forse più propensi alla severità che non all’indulgenza; ma non solo nei giudici si è venuti in quest’ordine d’idea, ma anche nei concorrenti i quali, al primo richiamo o appunto, non hanno esitato a sacrificare la loro posizione, pur di mantenersi nelle regole di una rigida lealtà tecnica e agonistica. Cosicché, possiamo senz’altro dire che da questo lato la gara ha avuto quel successo che le si pronosticava.
Vordinasis arrivo vi dirà come i tre protagonisti dei 10 chilometri su pista svoltisi domenica scorsa a Firenze abbiano visto confermata la loro graduatoria sull’asfalto di Via Alessandro Volta: ciò è cioè contro un Cressevich che conferma sempre più il suo diritto all’avvenire, e contro la superiore potenza fisica di Andreini, si è ancora una volta imposta la correttezza e la continuità di Malaspina, che ha avuto il pregio di avere la più serena e severa visione della gara e delle sue esigenze. Il bianco-nero, a 5 chilometri dalla partenza, era staccato di oltre 200 metri dall’avanguardia, a testa; ma, sicuro sia delle sue forze e della sua tattica, non ha accelerato di un passo la sua andatura così come non l’ha accelerata allorché, assunta la testa, ha potuto appunto per questa sua fredda resistenza agli attacchi altrui, controbattere efficacemente gli attacchi rabbiosi di Andreini, il quale certo deve avere tentato sottrarsi a questa conferma del verdetto di Firenze.
Come il lettore potrà comprendere dalla cronaca, la gara ha avuto una fisionomia generale costituita dal treno di gara in testa, e che sarebbe essere assunta da un complesso particolarmente corretto e accurato. Il valore dei concorrenti in lizza era tale che non ha affatto limitato né preoccupato l’azione dei giudici i quali, se nelle ultime prove svoltisi su pista avevano già dato ampie prove di correttezza e competenza agonistica, hanno preconizzato oggi, non solo nel merito del controllo del passo regolare di Cressevich, del tempo dell’azione di D’Auria, il migliore attualmente allievo del Doria, che lo ha definitivamente superato in Via Alessandro Volta. Il continuo susseguirsi degli attacchi ha avuto delle conseguenze ben precise e se le forze e l’esame di ognuno potevano essere superiori o inferiori, le posizioni e la sistemazione della gara è stata definita così come leggiamo.
**La bella vittoria di Malaspina**
Sono le 9:25 allorché col via dato dal sig. Egidiorò, il G.I.L. cede il traguardo ai concorrenti e subito prende il via la massiccia colonna dei 30 concorrenti.
Partenza un po' confusa con un Venturi in lotta, e il giudice sentenzia.
Entriamo in Roma, il gruppo si fraziona. I più forti dell’avanguardia sono seguiti da altri concorrenti.
Tutti i partecipanti restano fedeli al loro compito; rimangono nelle posizioni acquisite ma con il più grande rispetto delle norme di gara.
Ciò vale anche per un altro atleta che deve rinunciare e abbandonare la gara al 7° km; il gruppo è sempre il medesimo, la corsa continua per altri 12 km.
Ritornando verso Roma, la gara prende un ritmo meno vivo e al 10° km ecco la severa fatica dei migliori.
Malaspina resiste agli assalti rabbiosi di Andreini; anche Cressevich tenta un ritorno; ma il bianco-nero è irremovibile e si impone con freddezza, riceve il plauso del pubblico, e la riconferma del successo di Firenze.
Dall’elenco arrivo, risaliamo il gruppo dei concorrenti che già risente della velocità imposta dai marciatori di testa; nelle posizioni interessanti il primo ad emergere è Pancras, quindi Zanotti, Canevari, Micheline, Paparesta fino al quartetto di testa che è formato da Andreini, D’Auria, Cressevich e Malaspina.
Questo quartetto di gara, su cui possiamo tutto lo sviluppo della competizione sarà motivo pre-dominante della manifestazione.
**Gli ordini di arrivo**
1. Malaspina Giuseppe (Dopolavoro Ferr. Milano) 4p, ore 1:38'17".
2. Andreini Giovanni (G.S. Ginnastica Roma) in ore 1:38'40".
3. Cressevich Pino (G.S. Giovinezza, Trieste) in ore 1:38'50".
4. Pancrazio (Dopolavoro ATAG, Roma) in ore 1:39'04".
5. D'Auria (G.S. Capitolina Roma) in ore 1:39'04".
6. Michelini (G.S. Giovinezza Trieste).
7. Canevari (Dopolavoro Ferr. Milano); 8. Valterva (Dopolavoro Capro Milano); 9. Mazza (Dopolavoro Ferr. Milano); 10. Cossing (G.S. Paral Roma); 11. Petrucci (ATAG, Roma); 12. Scalamera (G.S. Giovinezza Trieste); 13. Rosati (F.G.C., Trionfale); 14. Di Domenico (ATAG); 15. Cuccini (F.G.C., Trionfale); 16. Porcini (G.S. Parioli); 17. Chovrinoni (F.G.C., Borgo Aurelio); 18. Antonini (F.G.C., Trionfale); 19. Anawnich Gd.; 20. Vannini.

Rassegna Stampa 1935

Marcia 10 chilometri. — I primi a riconoscere la necessità di una completa revisione del problema tecnico della marcia, sono gli stessi marciatori. Sono troppo limitate le gare di velocità su pista; un campionato di dieci chilometri vinto in 48' e 52"4 in un periodo in cui si corre all'estero la distanza in 46'47" dai migliori dei 50 chilometri non è consolante anche se da noi gli atleti erano tutti fondisti. Andreoni è potente, ma deve avere fallito troppo lavoro sulla strada. Malaspina ha perduto una scarpetta durante la gara, ha dimostrato energia riprendendo, ma anch'egli è apparso pigro all'inizio. Cascina ha delle buone attitudini e così Guglielmi; ma nessuno possiede doti di velocità. Bosatra e Gobbatto hanno fatto del loro meglio, ma non sono più gli uomini dei 47' sulla distanza dei 10 chilometri.
MARCIA KM. 10
(G. L.): Altimari (1912) 48'52"4. — P. mi.: 1. dop. (Guglielmi, 1932) 48'52"4).
1. Andreoni (Giglio Rosso) 47'58"4; 2. Malaspina (Sosp. Fermontino) 48'28"3; 3. Bosatra (Bianco) 48'34"3; 4. Cascina (Sosp. Fermi) 49'26"4; 5. Gobbatto (Bianca) 50'14". 6. Guglielmi (Legnano Ferr. Verocco) 50'37"5; 7. D'Auria, 50'56"4; 8. Masera, 50'57"3; 9. Cappelli.
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Rassegna Stampa

Lunedì 18 Luglio 1938
**De Petra** vince  battendo  Malaspina **
**PESCARA, 17.**
In una gara addirittura spasmodica, De Petra ha vinto in bello stile e con un finale drammatico la gara pescarese battendo dopo una lotta durissima con Malaspina, la coalizione del Dopolavoro Ferroviario di Milano che aveva portato a Pescara i suoi quattro campioni. A circa 500 metri dal traguardo il pescarese di recente vincitore a Firenze del Campionato Italiano dei venticinque chilometri, aveva non meno di 30 metri di svantaggio su Malaspina che ormai sembrava sicuro vincitore della gara, ma con uno scatto magnifico lungo il Corso Umberto I, sotto l’incitamento di una folla in preda al più vivo entusiasmo, ha superato l’avversario battendo sulla linea bianca dell’arrivo per circa due metri.
La partenza, avvenuta al tramonto, ha visto in testa i migliori concorrenti sui 500 metri decisivo vantaggio. Prima Canevari che conduce forzutissimo ed opera una severa selezione. Nel secondo giro, poi, un quintetto composto da De Petra, Di Salvo, Malaspina, Mazzara e Crola parte e si avvantaggia gradatamente. Alla fine del secondo giro c’era circa cento metri da questo quintetto un gruppetto di inseguitori di cui facevano parte anche gli altri due concorrenti della GIL di Pescara, Di Blasio e Mungo. La gara, accesa al terzo giro, con Salvo, De Petra e Malaspina. Al quarto giro Mazza si stacca dai primi; poi è Di Salvo che cede di schianto. A metà del quinto giro Malaspina scatta e si libera di Crola prima e poi di De Petra; insiste nello scatto ed in breve il suo vantaggio sul pescarese cresce fino a raggiungere i 50 metri che poi, durante l’ultimo giro, scendono a 40 prima e poi a 30 quando manca al traguardo solo circa mezzo chilometro.
L’arrivo del valoroso marciatore pescarese ha entusiasmato la folla numerosissima che ha assiepato tutto il percorso. Sebbene la distanza fosse quella più adeguata ai mezzi di De Petra, il campione italiano mosso dall’incitamento e dalla passione sportiva dei pescaresi, che all’arrivo l’hanno portato in trionfo, ha compiuto un vero miracolo soffiando la vittoria al fortissimo Malaspina. Ecco l’ordine di arrivo:
1. De Petra Guido, di Pescara, in 1:19'15"
2. Malaspina Giuseppe (Dopolavoro Ferroviario Milano) 1:19'18"
3. Crola (GIL) 1:05'57"
4. Mazza P. (GIL) 1:12'15"
5. Di Salvo (Atag di Roma) 1:14'25"
6. Canevari (Dopolavoro Ferroviario Milano) 1:14'40"
7. Puttilli (GIL Barletta) in ore 1:16'40"
8. Scamera (Trieste) 1:17'13"
9. Di Blasio (GIL Pescara) 1:18'25"
10. Mungo Aldo (GIL Pescara) 1:19'30"
11. Cinetti Antonio (GIL Ascoli Piceno) 1:19'45"
Una gara di marcia tenutasi il 17 luglio 1938 a Pescara, in cui De Petra ha vinto in maniera spettacolare contro Malaspina, emozionando la folla presente.




Rassegna stampa

Articolo del 1936..

**Malaspina Trionfa nella Seconda Coppa Consorzio del Porto a Genova : Valente e Gobbato Sul Podio**

Nella cornice di una giornata ideale per la marcia, si è svolta la seconda edizione della Coppa Consorzio del Porto, una competizione che ha ormai guadagnato un posto di rilievo tra le gare podistiche su strada in Italia. Con la partecipazione di circa sessanta atleti, la gara ha confermato l'attrattiva e l'importanza di questo evento, nonostante alcune assenze di rilievo come Ricotta, Mazur e Salvioni.
Il percorso, attentamente sorvegliato dalle forze dell'ordine e dalle associazioni di volontariato come la Croce Bianca e la Croce Verde, ha visto un'ampia partecipazione del pubblico che ha seguito con entusiasmo le fasi cruciali della gara. Il presidente del Consorzio del Porto, l'onorevole Marchese Federico Negrotti Cambiaso, insieme al presidente del Dopolavoro Consorziale, il dott. Enrico Perrone, ha espresso grande soddisfazione per l'organizzazione e il successo della manifestazione.
La competizione è stata caratterizzata da una strategia di gara molto studiata da parte dei partecipanti. Giuseppe Malaspina del Dopolavoro Ferroviario di Milano ha saputo gestire in maniera impeccabile i diversi momenti della gara. Nella prima parte, ha mantenuto un ritmo regolare e controllato, lasciando spazio a una progressiva accelerazione nella seconda metà del percorso. Questo cambio di passo gli ha permesso di staccare i principali avversari e di tagliare il traguardo in 3 ore, 29 minuti e 17 secondi.
Armando Valente del Dopolavoro Portuale di Genova, che inizialmente sembrava poter contendere la vittoria a Malaspina, ha dovuto accontentarsi del secondo posto, arrivando al traguardo con un distacco di 1 minuto e 7 secondi. Luigi Gobbato di S.B. Bagni ha completato il podio, giungendo terzo a 3 minuti e 3 secondi dal vincitore.
La gara ha visto anche buone prestazioni da parte di altri atleti, come Di Salvo Bonaccorso dell'A.L.G.S. Bologna, che si è piazzato quarto, e Pancareri Pietro del G.S. Aquila di Genova, arrivato quinto. La competizione è stata serrata e ha offerto momenti di grande intensità, con frequenti cambi di posizione e sorprese lungo il percorso.
Oltre ai risultati individuali, l'evento ha premiato anche le squadre e le rappresentanze, con il Dopolavoro Ferroviario di Milano che ha conquistato la Coppa Consorzio del Porto. Altri riconoscimenti sono andati al Dopolavoro Portuale di Genova, al G.S. Aquila di Genova e al Dopolavoro Ferroviario di Torino, tra gli altri.
La manifestazione si è conclusa con le congratulazioni e i ringraziamenti agli organizzatori e ai partecipanti. La riuscita dell'evento ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra enti e associazioni sportive, confermando la Coppa Consorzio del Porto come un appuntamento fisso e prestigioso nel calendario delle gare podistiche italiane.


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